Benso di Forlì

Benso, l’arte dell’innovazione in cucina a Forlì

Nel chiosco dei giardini Orselli, nel centro storico di Forlì, si trova un locale innovativo, un ottimo esempio di cucina contemporanea italiana e territoriale. Stiamo parlando del ristorante Benso Pubblica Ristorazione, il cui nome prende ispirazione dalla vicina piazza Cavour, uno dei luoghi della città più vocati all’enogastronomia. Il locale ha aperto i battenti nel dicembre 2017 e in pochi anni sta attirando l’attenzione e i palati più internazionali, anche quelli degli ispettori Michelin. A guidare l’attività è uno staff giovane e curioso, capitanato dallo chef forlivese Davide Grumbianin, 40 anni d’età e 9 di esperienza alla Locanda Appennino di Predappio. Un locale che ha un ruolo importante in questa storia visto l’idea di Benso è nata da un gruppo di affiatati amici forlivesi: Jacopo Valli, patron della Locanda, Maicol Ravaioli, titolare del Big Bar, e Simone Zoli, oste dell’osteria Don Abbondio.

“Quando è nato questo nuovo progetto di cucina l’ho sposato subito”, ha raccontato Grumbianin.  “Qui cerchiamo di fare una cucina diversa, con nuove tecniche, valorizzando il territorio ma portando la cucina regionale e italiana a una innovazione. Per esempio, in menu abbiamo una omelette cotta nel forno a vapore, con pomodori, stridoli e ricotta salata”. Una ricetta che varia a seconda delle stagioni come, del resto tutta la carta. “Per noi la stagionalità è fondamentale”, sottolinea lo chef. “Poi con le lavorazioni, le fermentazioni, le cotture, ecc possiamo far durare un pò più a lungo alcune materie prime. Abbiamo, per esempio preparato un ristretto di funghi che lo abbiniamo all’aringa affumicata e broccoli”.

Gli ingredienti vengono selezionati attentamente, sia per rispettare il ritmo delle stagioni, sia per puntare alla qualità, preferendo materie prime locali. Grande spazio viene dato allora al raviggiolo, anche tra i dessert, come dimostra l’innovativo raviggiolo, piselli, cremoso al basilico e polline. Il pesce proviene dall’Adriatico e dal Mediterraneo. Al Benso si rivolgono il più possibile a piccoli fornitori locali. “Andiamo al mercato selezionando prodotti dai nostri contadini che ogni giorno ci offrono delle vere perle”, spiega lo chef. E con ingredienti sempre freschi, vengono elaborate nuove ricette seguendo l’ispirazione del momento.

Tra le varie proposte in carta, Grumbianin ci fa notare il risotto con estratto di finocchio, liquirizia, capperi fritti e curry. “Per questo piatto usiamo un’eccellenza nazionale, il riso Selenio, prodotto vicino a Vercelli”.

Una volta seduti ai tavoli interni o esterni del luminoso ristorante Benso potete scegliere uno o più piatti del menu oppure potete provare il “piccolo menu degustazione” a cinque portate o ancora il “menu mano libera” ovvero sei portate a scelta dello chef. C’è poi la formula “pranzetto di mezzogiorno” per soddisfare la clientela che lavora negli uffici della zona. In questo modo di può gustare un pasto veloce, ma di qualità e mai banale, scegliendo due piatti tra quelli proposti come novità settimanali al costo di € 20 (compreso calice di vino, acqua e caffè).

Alla sera, invece, è possibile accomodarsi per un aperitivo accompagnando il proprio calice o il cocktail con tre piattini a scelta della cucina. “Ogni giorno cambiamo materie prime e proposte e prepariamo tutto sul momento”, racconta lo chef del Benso. “Il nostro staff comunque chiede sempre se ci sono allergie, intolleranze o esigenze specifiche. Siamo molto attenti a queste richieste”.

Al ristorante Benso di Forlì amano giocare con i sapori, sorprendere, dare un gusto nuovo a ogni piatto. Il risultato è un’esperienza difficile da dimenticare.