Pollo di romagna

Il pollo romagnolo

Ama riposarsi sui rami degli alberi e il suo carattere è decisamente rustico e poco avvezzo ad essere addomesticato. Parliamo del pollo romagnolo, uno dei Re nelle ricette della cucina tradizionale Romagnola. Protagonista di diversi piatti tipici proposti nei migliori ristoranti di Forlì, questo animale viene ancora oggi allevato rispettando la sua indole.

Razza autoctona allevata in Romagna, si trova traccia della sua presenza in avicoltura già a partire dalla fine del 1800. È però uno studio portato avanti dall’Università di Parma, ad individuare il ceppo “puro” di questa varietà.

Si tratta di un animale dalla livrea variopinta e la cresta di un rosso intenso. Di piccole dimensioni, il maschio in 8 mesi raggiunge circa i 2,5 kg mentre la femmina si ferma ai 2 kg, è un animale ruspante, molto forte e con una spiccata tendenza al volo che gli permette di raggiungere i rami degli alberi suoi quali ama dormire anche per mettersi al sicuro dai predatori. Necessita, dunque, di grandi spazi e proprio per queste caratteristiche, risulta difficile da allevare intensivamente e, dunque, le sue carni sono forse meno comuni ma certamente pregiate e ricche di proprietà organolettiche. Pregiato anche l’uovo che produce, di piccole dimensioni ma con un grande tuorlo.

Molteplici sono le ricette tradizionali che ne esaltano il sapore: che sia cucinato arrosto, in casseruola, in fricassea, o impiegato durante le feste per la preparazione del brodo, il pollo romagnolo costituisce da sempre una risorsa centrale nella storia della cucina di questa terra.